Friday, 22 February 2008

Ingrid Betancourt


L'ha scritta Ingrid Betancourt, candidata democratica alle presidenziali colombiane che si batteva per la giustizia sociale in Colombia , rapita il 23 febbraio 2002.
La lettera è stata trovata dalla polizia di Bogotà catturando un gruppo di guerriglieri, era diretta alla signora Yolanda Pulecio, «mamita». Dodici pagine di scrittura regolare e densa. La prova in vita dell'ostaggio più celebre delle Farc, dopo oltre quattro anni di silenzio e sei anni di prigionia.
«Qui la giungla è molto fitta, i raggi del sole vi penetrano a fatica. Ma è soprattutto un deserto di affetti, di solidarietà, di tenerezza... Ho cercato di conservare la speranza così come si tiene la testa sopra il pelo dell'acqua. Ma oggi, mamita,
mi sento sconfitta... Non mangio più, perdo molti capelli, non ho voglia di niente. Credo che l'unica cosa positiva sia questa: non aver voglia di niente. Perché qui, in questa giungla
, l'unica risposta è "no". Allora è meglio non desiderare nulla ».
Racconta di sei anni di umiliazioni e violenze. «Qui la vita non è vita — scrive Ingrid — è solo un lugubre spreco di tempo. Vivo o sopravvivo su un'amaca tesa tra due pali, ricoperta da una zanzariera e da una tenda che fa da tetto e mi lascia pensare che ho una casa...» ...

Se questa è vita.....

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