Wonder Perlina vuole leggere nuove e nuove non ne ho, se non le solite.
I fatti di questi giorni mi hanno colpito molto.
La notte scorsa è stata una lunghissima notte, svegliata alle 3 e trenta del mattino da questa grande scossa: dormivo e non capivo perchè qualcuno mi stesse spostando il letto, la finestra sbatteva, i bicchieri dentro la vetrinetta urtavano l'un l'altro, Minù si era infilata sotto le coperte!
Lello scatta in piedi e mi dice "tranquilla: è solo un terremoto!"
Tranquilla, ma come è possibile stare tranquilli: un attacco di tachicardia da paura. Tutti in piedi a controllare, ma cosa fare?
Non voglio immaginare cosa possa aver provato la gente d'Abruzzo.
Cosa provi quando all'improvviso tutto ti crolla addosso: oltre le macerie, anche tutto quello che per anni hai costruito con sacrificio.
E poi perdere le persone care ... non poterle rivedere più ...
La mattina seguente dai notiziari apprendo il luogo della catastrofe e mi rendo conto che proprio lì Lorenzo, il figlio di mio cugino, frequenta l'università, uno dei tanti pendolari dal frusinate.
Ma il destino con lui è stato buono: domenica sera era tardi per tornare a L'Aquila e decide di partire il mattino successivo molto presto.
I suoi due amici non ce l'hanno fatta!
La loro casa è caduta giù!
Lorenzo è vivo! Qualcuno piange, troppi piangono!
Perchè continuiamo a costruire case, come la casa dello studente, che vengono giù in zone ad alto rischio sismico?
Cosa fanno i potenti chiusi nelle loro ville complete di bunker atomici?
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